Architettura e decrescita: l’alternativa diventa realtà

VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA NEL SUD DEGLI STATI UNITI

di Alessandro Zorzetto e Francesca Modolo

“I decided I had enough. I closed the office, bought a motorcycle, and went into the desert to work with the people on their ideas and dreams”
Nader Khalili, 2005

L’idea di un viaggio a sud degli Stati Uniti nasce da considerazioni di carattere generale sulle emergenze che sono vissute quotidianamente nel mondo attuale: sconvolgimenti climatici, crisi economiche, povertà. E’ proprio nella nazione che ha inventato la grande architettura corporate e dello star-system che si sono sviluppati una serie di movimenti che sostengono un’architettura alternativa fondata sulla decrescita.

Si tratta di un’architettura che non basa la propria filosofia sull’aspetto formale degli edifici o sulle leggi di mercato, ma si fonda su principi base che sono stati profondamente rivalutati negli ultimi anni: sostenibilità, impatto ambientale, autosufficienza energetica, autocostruzione, progettazione partecipata, etica sociale.

Il viaggio è un itinerario a tappe, che attraversa le varie fasi di sviluppo di questa architettura, che accompagna l’architetto dagli studi universitari alla libera professione. Un viaggio coast-to-coast lungo una curva immaginaria che percorre la fascia sud del paese, attraverso territori disagiati per motivi economici, climatici, politici e geografici.

Durante il viaggio sono state raccolte numerose testimonianze su metodologie ed esperienze attuali, ma anche su sogni ed aspirazioni per il futuro. Il risultato di questa indagine è riassunto in un breve documentario in cui sono intervistati i protagonisti che animano questi movimenti architettonici.

Qui di seguito si riportano quattro estratti delle interviste, per coinvolgere emotivamente il lettore e per fornire una visione più che mai attuale su questo mondo.


California Institute Of Earth Art And Architecture [Cal-Earth]

Intervista con Ian Lodge, 30 aprile 2012 – h. 21.30 – Hesperia, California.

“Cal-Earth è l’opera dell’architetto Nader Khalili, ed è uno sforzo a trovare soluzioni abitative per poveri e senzatetto. Fondamentalmente l’Istituto Cal-Earth è un centro educativo e in una settimana possiamo insegnare a qualcuno come costruire la propria casa.
“Riguardo all’Europa ed altri Paesi: una delle ragioni per cui stiamo fondando Cal-Earth Spagna è perchè vorremmo che questo tipo di lavoro si diffondesse in Europa, quindi spero che la gente possa iscriversi e frequentare un workshop.
“Sento che non siamo più al margine, sento che stiamo per essere davvero accettati nella corrente principale, e questo sta accadendo nello stesso istante, perchè le strutture sociali basate sull’Era del petrolio stanno collassando, le strutture finanziarie stanno collassando, gli ecosistemi stanno collassando. Quindi penso che queste cose stiano accadendo contemporaneamente a Cal-Earth e ad altre soluzioni sostenibili al momento giusto.”

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Estudio Teddy Cruz

Intervista con Teddy Cruz, 01 maggio 2012 – h. 14.30 – La Jolla, California.
“In realtà la pratica, questo processo che abbiamo aperto, deve essere raccontato dal punto di vista di questa geografia specifica, che è una geografia del conflitto, in questa frontiera tra Messico e Stati Uniti, ma che anche in qualche modo è una frontiera molto più grande, tra l’America Latina e gli Stati Uniti.
“Mi interessa molto questa idea di confrontare l’urbanizzazione di consumo, che è la città globale negli ultimi anni, e l’urbanizzazione di produzione culturale, sociale ed economica: tanti quartieri, tante comunità marginali nel mondo sono rimasti centri di produzione culturale. Mi interessa molto amplificare questi posti come una nuova frontiera da dove costruire una nuova politica urbana.
“L’idea di sviluppare questi progetti non è considerando queste persone come clienti, ma come collaboratori, per inserire la loro attività economica, sociale e politica, e fare una composizione architettonica e programmatica che possa costruire un progetto sostenibile.”

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Earthship Biotecture

Intervista con Jessica Gaddis, 07 maggio 2012 – h. 13.00 – Taos, New Mexico
“Earthship è un sistema abitativo sostenibile, fatto con materiali riciclati, e completamente off-grid (indipendente dalle reti di fornitura): genera la propria energia elettrica, la propria acqua, contiene acque reflue trattate solo nel suo sito e non è necessario alcun sistema ausiliario di riscaldamento o raffreddamento, dato che l’edificio stesso genera il proprio spazio vivibile confortevole. Il cuore di una Earthship è la spazzatura, davvero: si spera che la gente che viene qui, una volta tornata a casa, costruisca muri solo con lattine e bottiglie, anche solo per i loro giardini.
“Molte persone della nostra squadra stanno costruendo le proprie case per 5.000, 10.000, 15.000 dollari americani.
“Siamo una compagnia a fine di lucro, però abbiamo anche svolto attività di soccorso in zone di catastrofi: Haiti, le isole Andaman, la Sierra Leone in Africa. Credo che molti nella compagnia vogliano vedere questo tipo di evoluzione: costruire case molto semplici ed economiche per tutti. Mi piacerebbe davvero vedere molte più tipologie di modulo di semplice sopravvivenza, che rappresenta il modello base di vita che un individuo medio può permettersi.”

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Rural Studio

Intervista con Elena Barthel, 10 maggio 2012 – h. 15.00 – Newbern, Alabama
“Credo che Rural Studio sia una scuola di architettura molto speciale soprattutto perchè diamo l’opportunità a degli studenti di architettura di trasferirsi in una piccola area rurale per progettare e costruire edifici che possono essere case private o edifici pubblici. Tutti i progetti sono reali, quindi penso che la combinazione tra progettazione, costruzione, e coinvolgimento sociale degli studenti lo rendano un processo educativo molto speciale.
“I nostri studenti sono molto qualificati perchè sanno disegnare un dettaglio, ma sanno anche come realizzarlo.
“La nostra relazione con i clienti è una vera e propria collaborazione. Lavoriamo assieme, quindi capiamo assieme qual è la via migliore da percorrere in tutte le fasi, e non è mai predefinita, ma cambia ed evolve durante il processo. Il vantaggio è che possiamo farlo assieme.
“Forse la ricetta per avviare un processo di questo tipo in Italia è: università, clienti, autorità locali, e consulenti. Questo perchè funzioni a lungo termine. Il nostro scopo è la longevità, in ogni nostro progetto.”

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