Il libro (Milieu Edizioni) è curato da S.a.L.E-Docks e Escuela Moderna. Più di 80 architetti, artisti, performer e attivisti hanno mandato immagini, progetti e testi che riflettono sullo stato d’eccezione. E’ questo uno strumento irrimediabilmente nelle mani dei poteri costituiti, utile per restringere gli spazi del dissenso? Oppure è possibile considerare l’eccezione come un’obiezione, come uno spazio fisico, culturale, sociale e politico, aperto alla sperimentazione della democrazia radicale?
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Architetture Precarie*
Infirmitas, Inutilitas, Invenustas
Il lavoro dell’architetto è utile, stabile e bello? O è diventato brutto, inutile e precario? Come può un lavoro brutto, inutile e precario produrre architetture utili, stabili e belle? Queste sono le domande che ci poniamo a duemila anni di distanza dalla pubblicazione del De Architectura di Vitruvio.
Architetture Precarie è uno studio che nasce in opposizione alle contraddizioni del fare architettura al giorno d’oggi, proponendo una metodologia progettuale che si basa su autocostruzione, autoproduzione, partecipazione e recupero dei materiali. Ridefinire il sistema di produzione di un’architettura in modo radicale ci aiuta a riscoprire il paradigma vitruviano: possiamo costruire architetture solide, anche ricorrendo a materiali di recupero; architetture utili, che godono del coinvolgimento di piccole comunità durante l’intero processo; architetture belle, che non danneggiano il territorio grazie alla reversibilità costruttiva. Assieme al modus operandi viene ridefinito un certo margine di libertà: l’attività architettonica può finalmente confrontarsi con altre discipline, sociali ed artistiche, ad un livello paritario, svincolandosi da meccanismi restrittivi ed imposti dall’alto. L’architettura ritorna ad essere un processo spontaneo, un accadimento che aiuta la comunità con cui si sviluppa a risolvere una necessità contingente, questa volta però potendo contare sull’efficacia del risultato.
*Alessandro Zorzetto è un architetto laureatosi ed abilitato alla professione a Venezia nel 2006, iscritto all’Ordine degli architetti di Pordenone dal 2008. Ideatore di Architetture Precarie nel 2010, svolge l’attività di libero professionista a Venezia, città in cui attualmente risiede. www.architettureprecarie.net
Rural Boxx*
Installazioni Rurali
La contemplazione del paesaggio rurale ci porta ad alcune osservazioni sull’autenticità di ciò che si presenta ai nostri occhi. Un territorio per certi versi romantico, ma fondamentalmente astratto, quasi surreale. Della natura restano infatti poche tracce, in un paesaggio fattizio, costruito, anche nelle zone chiamate “riserve”.
In questo contesto opera Rural Boxx, che potrebbe essere definito come una palestra di autocostruzione, un margine di libertà in cui un piccolo collettivo di professionisti pratica l’emancipazione dal lavoro in maniera pragmatica. Tre sono le fasi degli interventi del gruppo: la produzione di arredo urbano utilizzando il fieno come trait d’union tra città e campagna; l’applicazione di modelli matematici presenti in natura nella realizzazione di cupole geodetiche, strutture reciproche e tensegrali; l’utilizzo del bambù per autofinanziare a basso costo strutture complesse e ad alte prestazioni.
*Rural Boxx è un gruppo di amici, architetti e artisti, che collaborano per individuare strategie di intervento in sintonia con la natura, progettando con materiali come argilla, fieno, legno e materiali di scarto, e promuovendo riciclo e autocostruzione come tecniche fondamentali per realizzare architetture ed oggetti low-cost. Alessandro Zorzetto, Francesca Modolo, Luciano Aldrighi. www.ruralboxx.blogspot.it
SPAZI D’ECCEZIONE // SPACES OF EXCEPTION
Galleria fotografica della mostra al S.a.L.E. Docks
Magazzini del Sale, Dorsoduro 265, Venezia // 26 mag > 30 set 2016
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